I
corallo rosso Corallium rubrum, è sicuramente il re della fauna
sessile mediterranea. È presente in molte zone d'Italia, ma sono pochi
i luoghi dove prolifera rigogliosamente, a quote accessibili al
sommozzatore sportivo, senza subire la razzia dei soliti idioti. Uno
di questi luoghi è Capo Palinuro, dove l'immersione a Punta Spartivento
lascia un piacevole ed emozionante ricordo. Vista dall' imbarcazione si
presenta come uno sperone a due
punte che racchiude una
microscopica caletta. Dal nome è facile intuire
che la maestosa parete verticale che raggiunge i 200 mt di altezza,
funziona da divisorio per i venti che soffiano dal secondo e dal quarto
quadrante. Quindi
attenzione alla corrente e lasciamoci in superficie
un'imbarcazione idonea e con marinaio in grado di governare il mezzo.
Qualche metro sopra il livello del mare, la disposizione di alcune
aperture nella roccia fa si che alcuni chiamino questo punto "la
strega". Almeno due immersioni sono necessarie per conoscere il
luogo.
Punta
Sud
Si
scende in verticale fino a 21 mt. di profondità dove la prosecuzione
subacquea della punta forma un pianoro. Poco più giù iniziano le
rientranze della roccia dove appaiono dai -30 mt. i primi rami di
corallo. Non è niente in confronto a ciò che si incontra tra i 36/40
mt. dove il fascio dell' illuminatore ci mostra le rosse sagome
ramificate e coperte dalle piccole piumosità dei polipi bianchi. L'immagine di questi tetti di corallo dalle notevoli dimensioni
è emozionante anche per i veterani e non si può non fare un paragone tra
ciò che abbiamo davanti agli occhi e ciò che diventa nelle vetrine e al
collo di alcune signore. È un
potente impulso a non acquistarlo. Si
doppia la punta tenendo la parete a destra ma la scena non cambia.
Sembra che la prateria verticale di oro rosso non debba mai finire.
Raggiungiamo il monolito che torreggia da -24 a -40 mt al centro della
caletta e dopo uno sguardo d'assieme, iniziamo la risalita per non
andare oltre i limiti
Punta Nord
L'immersione
a punta nord ha una variante morfologica che consiste nel passaggio
sotto uno scenografico tunnel di una decina di metri di lunghezza. Siamo
a -39 e dopo averlo superato, puntando verso il largo con la parete a
destra, abbiamo una visione inconsueta: i rami di corallo, sempre di
notevoli dimensioni, per un fortunato orientamento della parete, si
stagliano in controluce sul blu dello sfondo. L'immagine è così
suggestiva che non viene voglia di accendere l'illuminatore per cogliere
al meglio la magia del momento. In emersione è possibile visitare un
cavernone dal fondo roccioso in forte risalita, popolato dai tipici
organismi di questi ambienti. Nei dintorni vive una grossa cernia bruna Epinephelus
marginatus. L'efficace
opera di controllo svolta dalla Capitaneria con l'apporto degli
operatori subacquei seri che impediscono la raccolta di souvenir e fanno
presente eventuali saccheggi, ha fatto si che la situazione continui ad
essere quella descritta. L'auspicabile coscienza ecologica in crescita,
dovrebbe fare il resto affinché il "rosso mediterraneo" di
Punta Spartivento rimanga tale.
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