Una grotta dallo sviluppo verticale, caratterizzata dalla presenza delle
eleganti corvine
Sciaena umbra
e
da grosse
formazioni stalagmitiche sommerse, i "monaci sommersi". L'ingresso
profondo è a -20, quello superiore a -7. Percorso l'atrio, l'immersione
avviene in risalita evitando di infilarsi in un
buco del fondo molto fangoso e pericoloso. Si può andare a destra
o a sinistra per raggiungere un primo livello normalmente popolato dalle
corvine e dal gambero meccanico
Stenopus spinosus.
Qualche metro più su imponenti stalagmiti che ricordano quelle emerse
della grotta dei monaci, dominano la scena. Sulla parete una bella
nicchia con colonnine.
Si
emerge poi in una sacca subaerea dalla alta volta in cui si possono
ammirare formazioni eccentriche e colate alabastrine. Per uscire, invece
di tornare sul fondo, si può pinneggiare lungo un tunnel rettilineo ed
obliquo di una decina di metri, prima di sbucare in parete a -7 metri.
Il tratto di costa nei pressi dell'ingresso, si presta all'osservazione
nel blu di banchi di saraghi testanera Diplodus vulgaris e
dentici curiosi Dentex dentex. Esattamente di fronte all'ingresso
si apre un canalone che scende fino a 45 metri e può rappresentare
un'alternativa per i profondisti che vogliono vedere qualche ramo di
corallo rosso Corallium rubrum. |