Arriviamo
nella Cala del Salvatore detta anche del Ribatto, perché la parete scende
verticale e il moto ondoso si fa sentire più che altrove. La grotta
Trombetta deve il suo nome alla volta e al pavimento dell'ingresso che
sono sagomati come un enorme strumento musicale. II fondo fangoso, in
risalita, parte da -35 metri per arrivare nella zona più interna a -12
metri. Dobbiamo starne a distanza per evitare di sollevare sospensione.
Si può entrare rasentando la volta (-20 mt) che si innalza all'interno e
proseguire lungo la parete destra o sinistra. AI termine del percorso
principale, una nicchia sulla destra ospita di solito il gambero meccanico
Stenopus spinosus. Siamo alla base di uno stretto camino verticale
con diversi e splendidi speleotemi, che permette il passaggio in fila
indiana a non più di tre persone, per sbucare in una piccola sacca
subaerea.
Questo
tratto lo riserviamo agli esperti muniti di attrezzatura idonea perché
potrebbero facilmente sorgere problemi di compensazione e claustrofobia
oltre a quelli derivati dagli urti contro la roccia. Rasente al fondo si
apre un passaggio estremamente stretto e fangoso che ho esplorato con
l'amico Marco Oliverio molti anni fa e che abbiamo chiamato "la
Cripta".
È molto pericoloso perché il ritorno avviene sempre con visibilità
zero.
|